Il CBD – cannabidiolo, una parte bioattiva della pianta di Cannabis sta diventando famosa grazie ai suoi potenziali benefici per la mente ed il corpo. Sembrerebbe che il CBD sia utile per concentrazione e memoria grazie alle sue proprietà neuroprotettive. Alcuni studi, confermano un dato molto interessante, ossia che il CBD svolga un ruolo importante nel mitigare la riduzione di memoria indotta dal THC. Implicitamente, quindi, si suggerisce che il cannabidiolo possa avere delle concrete proprietà per supportare la capacità di conservare i ricordi.
Concentrazione e memoria
L’assenza di concentrazione può avere impatti fastidiosi per l’uomo, tra cui la perdita di tempo e una cattiva esecuzione del proprio operato. Gli individui influenzati da questa condizione, possono imbattersi in un’infinita stanchezza che può solo aggravare la situazione. Così come la concentrazione,anche la memoria gioca un ruolo fondmentale nella quotidianeità. Sia in campo lavorativo e non, rappresenta un vantaggio che può tornarci utile nei momenti di bisogno. La memoria è generalmente divisa in due categorie, a breve e a lungo termine.
Quella a breve termine può definirsi come la capacità di mantenere attivata l’informazione, in modo che sia prontamente disponibile per un breve lasso di tempo.Essa perdura di solito circa 60 secondi.
Quella a lungo termine invece, è la capacità di immagazzinare e ricordare informazione per più lunghi periodi di tempo, indefinitamente. La memoria a lungo termine può venire ulteriormente scomposta in differenti categorie, che comprendono memoria esplicita, memoria implicita, e memoria autobiografica. Purtoppo, esistono diverse malattie che si appropriano di questa capacità. Impedendoci di poter rivivere i nostri ricordi più belli, o ancor peggio di non essere autonomi.
C’è una quantità piccola ma crescente di prove scientifiche che dimostrano che il CBD può aiutare il cervello e migliorare la memoria. È stato scoperto che il CBD promuove la neurogenesi e di conseguenza riduce il danno alle funzioni cognitive causato da età, malattia e traumi. Quest’effetto potrebbe aiutare le persone che soffrono di disturbi degenerativi della memoria.
Come interviene il CBD?
Il CBD interagisce direttamente con la dopamina del cervello che è un neurotrasmettitore chimico responsabile della memoria, della concentrazione e della consapevolezza mentale. Nel momento in cui un individuo possiede una minore attenzione e concentrazione, ciò implica che i livelli di dopamina sono bassi. L’ingestione di CBD non consente un aumento irregolare dei livelli di dopamina nel cervello. Bensì ,la corretta composizione dell’olio di CBD proveniente dalla giusta varietà, aiuterà a migliorare la concentrazione e in generale l’esecuzione sia a scuola che al lavoro.
Mantenere il cervello sano con l’età è fondamentale. In un cervello che invecchia il declino cognitivo legato all’età è dovuto a molti fattori che vanno dalla genetica alle abitudini di vita, è anche in parte dovuto a una diminuzione della neuroplasticità e della neurogenesi. La neuroplasticità è la capacità del cervello di cambiare e riorganizzare ed è il processo attraverso il quale avvengono i processi di tutta la memoria e dell’apprendimento. La neurogenesi è la nascita di nuove cellule cerebrali. Il Cbd con le proprietà neuroprotettive di cui è dotato, assiste il naturale processo di invecchiamento, minimizzando i danni.
Il CBD agisce anche sui traumi, ossia sui ricordi spiacevoli. Studi clinici effettuati su persone che hanno subito stress post traumatico, dimostrano quanto sia importante l’azione mitigante e rilassante del CBD nella rimozione dei ricordi spiacevoli. I primi effetti sono la riduzione dello stress e un abbassamento dell’ansia e della paura.
Proprietà neuroprotettive
Esiste uno studio, pubblicato nel 2010 sul The British Journal of Psychiatry, nel quale sono stati confrontati gli effetti del CBD e THC sulla memoria acuta. Questo studio ha rivelato che il THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo), hanno effetti differenti sul cervello di una persona.
Nel cervello, il THC ed il CBD agiscono su alcuni degli stessi recettori – CB1 e CB2 – questi recettori influenzano l’appetito, il dolore, la memoria e l’umore. Gli scienziati ritengono che l’effetto neuroprotettivo del CBD sia dovuto alla sua azione sui recettori CB2. Agisce su questo particolare recettore per generare le risposte antinfiammatorie nelle cellule del cervello, quindi, minimizzare il danno che potrebbe essere causato dall’infiammazione.
Uno studio divulgato su Frontiers in Pharmacology ad esempio, mostra come il CBD favorisca la neurogenesi (crescita e ricrescita neuronale): sostanzialmente riduce e previene il deterioramento delle funzioni cognitive. L’analisi tratta le proprietà e i possibili sviluppi del CBD come neuroprotettore in relazione ai danni cerebrali.
Possiamo affermare che il CBD, spesso demonizzato perchè associato alla cannabis, non dovrebbe essere visto come una droga che danneggia la memoria. Al contrario, essendo composto da moltissimi principi attivi e cannabinoidi, si rivela portatore di effetti favorevoli sul nostro corpo. Pertanto, gli individui che presentano problemi di attenzione e concentrazione beneficeranno delle proprietà del CBD contro l’ansia che ne deriva, in aggiunta al cambiamento di concentrazione mentale. Inoltre potranno assistere nel tempo la riduzione, di disturbi cognitivi legati ad alcune malattie neurodegenrative.
Sono assolutamente d’accordo. Ho letto di uno studio di BioMed Central in cui sono stati pubblicati i risultati di collegamento tra l’azione del CBD e il miglioramento dell’attenzione e della memoria di lavoro.
Per effettuare il test sono stati coinvolti trentadue consumatori regolari di cannabis che l’hanno testata con diversi livelli di THC e CBD. Gli interessati sono stati poi sottoposti a esami del sangue e a un test di memoria di riconoscimento verbale.
Il test di memoria è stato effettuato sia prima dell’assunzione delle sostanze sia dopo.
Gli scienziati hanno notato che la precisione della memoria è diminuita con l’aumentare del livello di THC assunto, mentre non ci sono state compromissioni con l’uso combinato di THC e CBD.
Quindi è interessante vedere come il CBD migliora i processi di attenzione, funzione esecutiva e memoria di lavoro.