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Decarbossilazione del CBD, l’estrazione più efficiente

Nonostante sembrino tutti uguali, gli oli di CBD sono sottoposti a processi diversi. A seconda della tipologia di estrazione, ne deriva un’efficacia maggiore o minore. Da essa dipende anche il sapore del prodotto finale. Come ormai noto, il CBD stimola la guarigione, consentendo di trattare l’ansia, la psicosi, i vuoti di memoria e disturbi come l’epilessia e la schizofrenia. Rappresenta sempre più un prodotto efficace, ma è importante conoscerlo e capirne i meccanismi, per poter valutare il migliore.

Partiamo con l’analizzare il processo di estrazione a cui è sottoposto il nostro olio di CBD :

 La decarbossilazione o decarbing del CBD, è considerata l’estrazione più efficiente. Molti consumatori di cannabis si sorprenderebbero nello scoprire che la pianta cruda contiene poche o nessuna sostanza psicoattiva. Ipotizziamo di voler assaggiare una manciata di cime di cannabis appena raccolte, non sentiremmo alcun effetto psicoattivo rilevante. Ciò è dovuto al fatto che i cannabinoidi sono presenti nella cannabis cruda nella loro forma acida, il che significa che le molecole hanno un gruppo carbossilico in più. Per cui, invece di tetraidrocannabinolo (THC) o cannabidiolo (CBD), i tricomi producono acido tetraidrocannabinolico (THCA) e acido cannabidiolico (CBDA).

Decarbossilazione del CBD: Cos’è e come funziona?

I cannabinoidi nella loro forma acida hanno dimostrato di avere alcuni benefici terapeutici. Per trasformarsi nelle loro forme attive più conosciute, come THC e CBD, devono passare attraverso un processo chiamato decarbossilazione,come accade quando fumiamo o vaporizziamo le cime. La decarbossilazione del CBD, l’estrazione più efficiente: è una reazione chimica di eliminazione in cui viene allontanata anidride carbonica a seguito della rimozione di un gruppo carbossilico. Il processo consente di rimuovere il gruppo carbossile sottoponendo a calore i fiori della canapa per lunghi periodi di tempo.

La CO2 supercritica è altamente efficiente nell’estrazione di tutti i composti della pianta, compresi i terpeni, i cannabinoidi, i lignani, i flavonoidi e i polifenoli. Una volta completato il processo, il fluido supercritico viene separato e la pressione viene rilasciata. Il gas evapora immediatamente, lasciando dietro di sé tutti i fitochimici della pianta.Attraverso l’estrazione con CO2, non vi è alcuna possibilità di lasciarsi dietro solventi pericolosi, il che rende questo metodo di estrazione più pulito.

Durante il processo di combustione, il THCA si trasforma nel cannabinoide psicotropo THC, riuscendo così ad interfacciarsi facilmente con i recettori degli endocannabinoidi. Il CBDA, invece, si trasforma nel cannabinoide terapeutico CBD, oggi molto rispettato e ricercato. I cannabinoidi cambiano la loro struttura chimica, passando dalla loro forma di precursori a quella di composti attivi, in questo modo il composto inattivo viene attivato e la vasta gamma di potenziali benefici del CBD possono essere sfruttati al meglio. Un altro vantaggio fornito dalla scelta di questo tipo di estrazione, piuttosto che l’uso di solventi chimici, è il mantenimento del gusto percepito.

 

Decarbossilazione

 

Come decarbossilare la cannabis?

Esistono diversi metodi per svolgere questo processo:

  • NEL FORNO
  • NEL MICROONDE
  • CON IL SOTTOVUOTO

Il metodo più comune e rapido è quello del forno. Le infiorescenze di cannabis vengono esposte ad una temperatura di circa 105–116°C, per 30–45 minuti. Alcune pubblicazioni suggeriscono temperature che possono arrivare fino a 120°C, ma questo è generalmente considerato il limite massimo.Sia i cannabinoidi che i terpeni iniziano a degradarsi a temperature superiori a 150°C, per cui intorno ai 105°C ci si assicura il massimo sapore e potenza. A seguito del processo di estrazione, per ottenere l’olio di CBD, l’estratto viene diluito con olio di semi di canapa: questa soluzione permetterà di ottenere, quindi, le varie tipologie di oli presenti in commercio.

Quando l’olio di CBD non viene decarbossilato, il prodotto viene spesso venduto a prezzi più economici, ma la sua efficacia sarà nettamente inferiore.
Può sembrare un’alternativa allettante quando il budget è limitato, quando non si conosce il prodotto e lo si testa per la prima volta. Nonostante ciò vi consigliamo, sopratutto al primo approccio, di provare un prodotto di qualità per verificarne i benefici. Nove volte su dieci, i prodotti più cari sono quelli con i livelli più alti di CBD.L’olio di CBD è disponibile in varie concentrazioni e il suo punto forte è rappresentato dalla versatilità di utilizzo e dall’immediata efficacia.

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